Brano: [...]one dipendente dalla Divisione fu assegnata una zona della Garfagnana o della Lunigiana. Si vedano anche le voci La Spezia e Lucca.
Luogotenenza del Regno
Delega di poteri concessa dal re d’Italia Vittorio Emanuele III al principe ereditario Umberto il 4.6.1944 e durata fino al 9.5.1945, allorché, con l’abdicazione del padre in suo favore, il Luogotenente assunse il titolo di re Umberto II.
La questione istituzionale
II 28.1.1944, al Congresso di Bari (v.), i C.L.N. avanzarono fermamente la richiesta dell’abdicazione immediata di Vittorio Emanuele III, considerato il maggior responsabile dellavvento fascista al potere, della ventennale dittatura e dell’insensata avventura bellica. Nella seduta conclusiva del 29, la richiesta di abdicazione « immediata » del re venne votata all’unanimità dal Congresso. Quel voto costituiva anche una presa d’atto da parte dei Comitati di liberazione deH’impossibilità di porre, per il momento, la questione istituzionale.
Su tale questione i moderati cercarono di prendere tempo, mentre gli Alleati angloamer[...]
[...]te dei Comitati di liberazione deH’impossibilità di porre, per il momento, la questione istituzionale.
Su tale questione i moderati cercarono di prendere tempo, mentre gli Alleati angloamericani avevano già espresso chiaramente il loro pensiero (ancor più drasticamente si sarebbe pronunciato Winston Churchill alla Camera dei Comuni, il 22 febbraio, con il famoso discorso detto « della chicchera », recisamente contrario alle rivendicazioni del Congresso di Bari). L’intransigenza delle parti in causa rendeva praticamente la situazione senza sbocchi: fermi alla richiesta di abdicazione i partiti antifascisti, contrari ad accettarla gli Alleati, il governo Badoglio e soprattutto il monarca, tenacemente abbarbicato al trono.
In questa cornice si fece lentamente strada la proposta elaborata da Benedetto Croce e da Enrico De Nicola già prima del Congresso di Bari e avente lo scopo di aggirare l’ostacolo del contrasto fra fautori e oppositori dell’abdicazione mediante un artificio giuridico: la delega, da parte del sovrano, delle proprie prerogative al principe ereditario Umberto di Savoia, nominato Luogotenente del Regno.
Questo artificio, sosteneva l’avvocato De Nicola (che ne era stato di fatto l’ideatore, venendo così incontro alle preoccupazioni filomonarchiche di Benedetto Croce), aveva un precedente: la delega concessa durante il conflitto 191518 dallo stesso Vittorio Emanuele
III a suo zio Tommaso di SavoiaGenova, nominato appunto « luogo[...]